Spazio Acrobazie | Laboratorio produttivo e di riqualificazione attraverso la mediazione artistica
a cura di Elisa Fulco e Antonio Leone.
Artisti invitati
Francesco Arena | Flavio Favelli | Stefania Galegati | Paolo Gonzato | Genuardi/Ruta | Marzia Migliora | Andrea Sala | Francesco Simeti.
Palermo, biennio 2022 – 2024 | Casa di Reclusione Calogero Bona – Ucciardone | Istituto Penale per Minorenni Malaspina | Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna per la Sicilia
Sostenuto da Fondazione CON IL SUD e Fondazione Sicilia, Spazio Acrobazie mira a creare un innovativo modello di “servizi”, che utilizzando l’arte e la creatività come occasione di formazione, di riqualificazione degli spazi detentivi e come pratica produttiva in grado di migliorare l’immagine e il posizionamento di quanto prodotto dal sistema carcerario, funzioni da cerniera tra il dentro e il fuori.
Costruito su tre target differenti – detenuti con pena definitiva; minori; e detenuti in esecuzione penale esterna -, e in collaborazione con l’Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna per la Sicilia, il progetto prevede l’intervento nella Casa di Reclusione Calogero Bona – Ucciardone e nell’Istituto Penale per Minorenni Malaspina degli artisti Francesco Arena, Flavio Favelli, Stefania Galegati, Paolo Gonzato, il duo Genuardi/Ruta, Marzia Migliora, Andrea Sala e Francesco Simeti.
Attraverso la formula del workshop con l’artista, Spazio Acrobazie si focalizzerà sulle aree comuni degli spazi detentivi che necessitano di essere nuovamente risemantizzati (sala d’attesa, aree verdi, spazi ricreativi), operando anche in esterno con interventi di giustizia riparativa, dove la riqualificazione vuole essere una forma di risarcimento per la comunità: un valore che dai luoghi si trasferisce alle persone, utilizzando proprio l’arte come modello formativo in grado di favorire l’acquisizione di nuove competenze relazionali.
Spazio Acrobazie recupera le buone prassi del precedente progetto, L’Arte della Libertà, proseguendo l’esperienza delle lezioni di arte contemporanea in carcere, l’attivazione di laboratori settimanali con artisti e figure del mondo dell’arte, della giustizia e del sociale, e le visite guidate nei luoghi culturali, studiando nuovi format: visite guidate a distanza, mostre e rassegne di cinema in carcere, ciclo di incontri sul diritto attraverso le arti visive, in collaborazione con il Tribunale di Palermo. Tra le novità, l’attivazione di un laboratorio all’interno del Museo d’Arte Contemporanea Palazzo Riso di Palermo, che ha l’obiettivo di coinvolgere in modo nuovo le diverse fasce della popolazione carceraria e di progettare per la prima volta attività a misura delle famiglie, creando dei “presidi artistici” sia all’interno delle strutture detentive che all’esterno; e l’ideazione del marchio Spazio Acrobazie, etichetta con cui verrà veicolata una collezione di oggetti a tiratura limitata, realizzata dagli artisti in co-progettazione con i detenuti, che attraverso 4 borse lavoro (work experience) parteciperanno sia alla parte ideativa che a quella produttiva, per stimolare e facilitare la loro entrata nel mondo del lavoro. Una sperimentazione per avviare nuove strategie di auto-produzione e di distribuzione, attivando partnership tecniche con le imprese e collaborando con il circuito del design e dell’arte contemporanea per promuovere e rendere sostenibile il progetto.
Spazio Acrobazie
Laboratorio produttivo e di riqualificazione attraverso la mediazione artistica
Il progetto Spazio Acrobazie. Laboratorio produttivo e di riqualificazione attraverso la mediazione artistica si basa sull’identificazione di temi e di linguaggi tipici dell’arte contemporanea (installazioni, performance), capaci di “agganciare” le persone utilizzando la formula del workshop con gli artisti come dispositivo relazionale per generare coesione nel gruppo, in cui l’ascolto e il “prendersi cura” restano centrali anche per attivare un partenariato multi stakeholder, capace di generare una rete stabile in grado di garantire la crescita del progetto.
L’obiettivo del progetto è lavorare stabilmente sulla creazione di gruppi “Multi-Agency”, in grado di affrontare la complessità del tenere insieme cultura, salute e giustizia, rafforzando la collaborazione e lo scambio tra i partner della rete, per trasferire all’interno delle strutture detentive quello che si produce in termini di cultura e di legalità all’esterno. Spazio Acrobazie si inserisce nel percorso auspicato dal nuovo settennio europeo che individua la partecipazione culturale come fattore di salute e benessere e si lega ad una visione in linea con la nascita in Italia del Cultural Welfare Center e con la progettualità di Salute 2020, volta al miglioramento del benessere e della salute per tutti e della riduzione delle diseguaglianze, in cui la cultura assume un ruolo determinante nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 (“Culture Indicators 2030”, Unesco, 2019).
In base alla metodologia sperimentata nei precedenti progetti “Art and Social Change” (progetto europeo 2016 – 2019) e in occasione del progetto “L’Arte della Libertà” (Casa di Reclusione Calogero di Bona – Ucciardone di Palermo 2019 -2020), l’arte contemporanea e più in generale le arti visive e performative, adottate come nuovo modello di formazione e di interazione con le comunità in contesti non artistici stanno rappresentando sia a livello nazionale che internazionale un campo di sperimentazione di grande potenzialità, di cui solo in anni recenti si sta provando a misurarne gli impatti e le ricadute reali.
Il progetto è realizzato in partnership con: Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna per la Sicilia | Istituto Penale per Minorenni Malaspina – Palermo | Casa di Reclusione Ucciardone Calogero di Bona – Palermo | ASP di Palermo | Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari – Museo Pasqualino Noto | GAM di Palermo | Cultural Welfare Center | Fondazione Teatro Massimo | Next – Nuove Energie X il Territorio | Palermo Mediterranean Gateway (PMG) | Museo Riso | Palazzo Abatellis | Cricd – Centro Regionale Inventario, Catalogazione e Documentazione |Palermo Football Club
Spazio Acrobazie
Ufficio Stampa Ada Tullo
349 2674900 / adatullo33@gmail.com
Workshop – ongoing
GERUARDI/RUTA | Istituto Penale per Minorenni “Malaspina” Palermo.
Chi sono gli artisti di “Spazio Acrobazie. Laboratorio di produzione e riqualificazione attraverso la mediazione artistica? Che linguaggi adottano? Pian piano ve li presenteremo tutti.
Dopo aver inaugurato il progetto con l’artista Paolo Gonzato al carcere Ucciardone di Palermo, partiamo dal duo artistico Genuardi Ruta, composto da Antonella Genuardi (1986) e Leonardo Ruta (1990), e nato nel 2014 all’Accademia di Belle Arti di Palermo. Gli artisti stanno attualmente lavorando al carcere Minorile Malaspina di Palermo, portando avanti un lavoro di riqualificazione degli spazi, rivestendo le aree comuni (stanza ricreativa, spazi esterni), con elementi tipici della loro ricerca visiva: forme, volumi e cromie che raccontano della relazione sempre dinamica tra luce e spazio architettonico. Una progettazione site specific dettata dal contesto che si compone di pattern geometrici dai colori armonici la cui astrazione non è mai di natura analitica ma rigorosamente sentimentale. Gli artisti sono inoltre vincitori dell’Italian Fellow in Visual Arts dell’ American Academy di Rome, supportato dalla Fondazione Sicilia, partner del progetto Spazio Acrobazie insieme a Fondazione con il SUD.
Antonella Genuardi (Sciacca 1986) e Leonardo Ruta (Ragusa 1990). Vivono e lavorano a Palermo
Principali mostre: Stavamo in piedi su una scogliera, bipersonale con John M Armleder, a cura di Samuel Gross, Lemoyne, Zurich, 2022; Sotto Verde Manto, con un testo di Elsa Barbieri, I.D.E.A. Salento, progetto di Nicoletta Rusconi, Masseria Canali, Casarano, 2021; Locomotive Breath, a cura di Jorge Reis, Casa Azul, Torres Vedras-Distretto di Lisbona, Portogallo, 2020; ZR, a cura di Samuel Gross, Edicola Radetzky, Milano, 2019; Wormhole, a cura di Samuel Gross, Galleria FPAC, Milano, 2019; La danza dei giganti, Magazzino Brancaccio – Progetto Oltre Oreto, Evento Collaterale Manifesta 12, Palermo, 2018; Supercella SS115, a cura di Daniela Bigi, Progetto MAS, direzione artistica di Francesco Lucifora – Chiesa di Santa Maria del Gesù, Modica, 2017.
Inaugurata il 7 ottobre la Sala Ricreativa del carcere Minorile Malaspina di Palermo; un progetto a doppia firma, promosso dal Mondo Dentro e da Spazio Acrobazie, con il duo artistico Genuardi Ruta e i ragazzi ospiti dell’Istituto.
PAOLO GONZATO | Casa di reclusione Ucciardone Calogero di Bona Palermo
Il 23 giugno il progetto è stato presentato alle persone detenute all’interno della Casa di Reclusione Calogero di Bona, alla presenza dei partner e del gruppo di lavoro. Ad inaugurarlo l’artista Paolo Gonzato, che il 24 giugno ha tenuto un primo workshop nel polo didattico dell’Istituto, guidando un gruppo composto da trenta persone tra detenuti, operatori socio-sanitari e culturali. L’artista da settembre coinvolgerà i partecipanti nella sperimentazione del suo linguaggio artistico, utilizzando la sua “griglia geometrica”, composta da forme astratte, colori e materiali eterogenei, come punto di partenza per attivare il lavoro individuale e di gruppo. Un processo condiviso da cui emergeranno pattern che saranno adottati per la creazione di wall painting, di prototipi per la realizzazione di arredi e oggetti di design a marchio Mad(e) in Italy, e come motivi da utilizzare per la riqualificazione di un’area verde interna al carcere.
Paolo Gonzato, Busto Arsizio 1975. Vive e lavora a Milano.
La sua ricerca da sempre rivolta alla trasformazione e alla marginalità, rientra nel concetto di arte estesa, interfacciandosi con il design, l’editoria e la moda, attraverso l’impiego di vari media. La serie di lavori dal titolo OUT OF STOCK, che realizza dal 2003, e la più recente BARACCHE, riflettono sul tema della precarietà, del caso e dell’effimero. I suoi lavori sono presenti in collezioni pubbliche e private italiane e internazionali. Ha preso parte a progetti della Biennale arte e architettura a Venezia e Berlino oltre che a residenze artistiche, a premi, tenendo workshop in musei e istituzioni. Dal 2012 è rappresentato dalla galleria APALAZZO.
Ufficilamente inaugurato, nell’area verde della Casa di Reclusione Calogero di Bona – Ucciardone di Palermo, OUT OF STOCK, il wall painting dell’artista Paolo Gonzato realizzato in collaborazione con il gruppo composto da persone detenute, operatori socio-sanitari, operatoriculturali e docentiuniversitari.
Il murales, dai motivi geometrici di cm 200×3000, è stato concepito durante il ciclo di workshop tenuto da Paolo Gonzato all’interno del polo didattico dell’ala V dell’Ucciardone tra settembre 2022 a marzo 2023, con l’obiettivo di favorire l’incontro tra le persone detenute e i familiari attraverso un intervento artistico mirato a connotare positivamente il giardino destinato prevalentemente ai minori.
Partendo dalla “griglia geometrica” e dalla serie OUT OF STOCKche caratterizza la ricerca artistica di Paolo Gonzato, sono stati sperimentati forme e colori attraverso attività individuali e di gruppo che hanno guidato nella composizione finale dei pattern del wall painting, alternando progettualità ed elementi di casualità: una sorta di partitura musicale, la cui armonia trasmette la fiducia nell’entropia generata dalle dinamiche tra le persone. Le varie fasi, dall’ideazione alla maquette, alla progettazione finale, sono state il frutto di processi collaborativi documentati, che hanno coinvolto attivamente i partecipanti nella produzione dell’intervento su grande scala dove hanno trovato spazio i contributi di tutti.
FLAVIO FAVELLI | Casa di reclusione Ucciardone Calogero di Bona Palermo
Con le righe bianche e nere dipingeremo l’esterno di questi moduli abitativi, scegliendo insieme con che disegno personalizzare l’interno insieme al gruppo misto del carcere (persone detenute, operatori socio sanitari, studenti). Per adesso il tema vincente è il “giardinetto”. Un gelato siciliano, dai colori verde, bianco e fragola. Sarà l’estate e il bel tempo a suggerire il motivo? In autunno inizieremo a produrlo e a progettare gli arredi.
Flavio Favelli, Firenze 1967. Vive e lavora a Savigno (Bologna).
Ha esposto in spazi pubblici e privati in Italia e all’estero, come i musei: MACRO e MAXXI di Roma, MAMbo di Bologna, Museo Marino Marini di Firenze, Palazzo Riso di Palermo, Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, Maison Rouge – Fondation Antoine de Galbert di Parigi, Projectspace 176, Londra. Fra le principali mostre collettive si ricordano quelle tenute alla Peggy Guggenheim Collection di Venezia, alla GAMeC di Bergamo, al Castello di Rivoli e alla GAM di Torino, all’11° Biennale dell’Avana, al festival No Soul For Sale della Tate Modern di Londra, alla Fondazione Pomodoro a Milano, al Museo MADRE e al PAN di Napoli, al MOCA di Shanghai, a Villa delle Rose – GAM di Bologna, al Museo d’arte moderna di Saint-Étienne, al Museion di Bolzano e all’ ppElgiz Museum of Contemporary Art|Elgiz Museum èè di Istanbul. Ha partecipato alla XIII Biennale di Scultura a Carrara e alla XV Quadriennale di Roma al Palazzo delle Esposizioni nonché alla mostra “Italics” a Palazzo Grassi, Venezia, poi itinerante all’MCA di Chicago. Nel 2015 le sue collaborazioni con l’azienda Fabbri sono state esposte nella mostra “Corporate Art” organizzata da pptArt e dalla Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea a Roma.
MARZIA MIGLIORA | Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna per la Sicilia
Negli anni trenta l’artista Thayaht era diventato famoso per il suo manifesto “Tutti in tuta!” che pubblicava sui giornali dell’epoca con le istruzioni per realizzarla da soli, uomini e donne, immaginando una moda generderless, a portata di tutti. Con l’artista Marzia Migliora siamo partiti dalla tuta da lavoro per riflettere su come dovrebbe essere fatta una tuta per affrontare il mestiere della vita, il mestiere di vivere direbbe Cesare Pavese. Tre giornate trascorse Insieme al gruppo di esecuzione esterna di Palermo, dal 9 maggio all’11 maggio in cui abbiamo raccolto le idee e provato a schizzarle. C’è chi ha progettato una tuta invisibile fatta di pazienza e di competenza, chi una Super Tuta dotata di super poteri, e una tuta- tenda dove vivere e abbracciarsi da soli perché dotata di quattro mani. E poi ci sono le tute impermeabili per farsi scivolare addosso i fatti della vita, e tute che ci rendono brave persone. Elencare tutte le cose, gli avvenimenti a cui siamo sopravvissuti, da cui ci siamo salvati, è stato un esercizio provante, a tratti faticoso, ma anche divertente.
Marzia Migliora, Alessandria 1972. Vive e lavora a Torino.
Nella sua ricerca artistica, Marzia Migliora utilizza un’ampia gamma di media, tra cui fotografia, video, suono, performance, installazione e disegno. Le sue opere nascono da un’attenta osservazione dell’individuo e della sua vita quotidiana: l’artista attinge a eventi minori, eventi attuali e ricordi personali per indagare temi come l’identità, la contraddizione, il desiderio e la responsabilità, toccando la storia presente e passata e stabilendo una connessione tra luoghi e narrazioni. I suoi progetti pongono domande volte a coinvolgere attivamente lo spettatore. Il risultato è un’opera sfaccettata, che spinge il pubblico a partecipare a un’esperienza condivisa, carica di emozioni e stimolante dal punto di vista intellettuale. Le opere di Migliora sono state esposte in sedi internazionali, tra cui la Biennale di Venezia 2015, Padiglione Italia e in mostre personali a Palazzo Branciforte, Palermo (2018), Ca’ Rezzonico – Museo del Settecento Veneziano (2017), Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Torino (2012), Museo MAXXI, Roma-Italia (2012); Museo Novecento, Milano-Italia (2011); Fondazione Merz, Torino-Italia (2006); FACT The Foundation for Art & Creative Technology, Liverpool-UK (2005); MART, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, Rovereto-Italia (2004); Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino-Italia (2004).