Cesare Viel. Corpi estranei

 

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Il progetto Corpi estranei, vincitore della X edizione (2021) dell’Italian Council programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, nasce dall’interesse comune fra l’artista Cesare Viel, i partner di progetto (l‘Università di Málaga, la Facoltà di Belle Arti di Malaga e in Italia, Fondazione Pietro Alberto Rossini, Fondazione Sicilia e il Museo Riso di Palermo, destinatario dell’opera prodotta) e il team curatoriale di ruber.contemporanea, rispetto a nuove modalità di pensare ed agire l’arte come attivatore di processi, agente di cambiamento, capace di interpretare in chiave estetica il disagio, di mediare conflitti e di suggerire nuovi stili di vita; attivare modalità di dialogo da adottare come nuovo modello di formazione e di interazione con le comunità in contesti non artistici, innescando dinamiche relazionali che sappiano presidiare creativamente i soggetti a rischio esclusione e marginalità.

La comunione di intenti è data dall’esperienza maturata dall’associazione proponente nell’ambito del progetto L’arte della Liberta, programma di workshop con Loredana Longo e laboratori artistici rivolti ai detenuti della Casa di reclusione Ucciardone di Palermo, e l’invito da parte di UMA – Universidad de Malaga rivolto a Cesare Viel per realizzare un workshop per studenti disabili nell’ambito del vasto progetto realizzato dall’UMA “Técnico Auxiliar en Entornos culturales” destinato alla formazione professionale di persone disabili come operatori specializzati in ambito museale. Un progetto che suggerisce nuove pratiche di accessibilità volte a ripensare la funzione sociale delle istituzioni museali, reinventandosi dal punto di vista della rappresentazione e dell’inclusione e realizzato in collaborazione con Fundación ONCE e con partner le più importanti e accreditate istituzioni museali di Malaga.

Corpi estranei non è quindi la mera produzione di una nuova opera ma un progetto di sistema incentrato sull’attivazione di processi relazionali e scambio di buone prassi fra tutti i partner coinvolti. L’opera finale è un manifesto, dichiarazione e testimonianza di un processo, in cui la parola – scritta, verbalizzata o come espressione di un corpo agente – è il fulcro di un processo relazione in cui l’io è sempre in costante rapporto e dialogo con l’altro, tesoro e mistero. Ma anche una riflessione su come si continuino a perpetrare forme di esclusione culturale, in cui la partecipazione non è mai veramente tale se gli stessi disabili, o le diverse minoranze, non possono essere essi stessi agenti di cambiamento, leader e attivisti, soprattutto se lo stesso dispositivo museale non è ancora in grado di includere linguaggi non verbali e dare voce a corpi non normati.

Bellezza, senso, narrazione e partecipazione sono alla base della pratica artistica che intende attivare Corpi estranei, per introdurre l’arte contemporanea come modello formativo, in cui il workshop con l’artista, incentrato sulla pratica della scrittura manuale come processo che corrisponde a un continuo lavoro di approfondimento sul sé e sulla traccia corporea del pensiero, inteso come processo emotivo e intellettuale profondamente intrecciati, è pensato come “dispositivo” relazionale paritario per tutti quei contesti che necessitano di mediazioni tra le persone e di ricerca di dialogo tra istituzioni di provenienza diversa.

Il processo/progetto Corpi estranei si prefigge di rendere possibili slittamenti e cambi di prospettiva, creando nuove simmetrie tra le persone e le produzioni artistiche, tra chi agisce e chi subisce il patrimonio culturale, annullando le stesse distinzioni tra insider e outsider.

La pratica della scrittura a mano è al centro della ricerca espressiva di Cesare Viel.
La sua scrittura produce frasi che, di volta in volta, diventano opere (wall-drawing, striscioni, interventi sonori). La frase scritta a mano (unita di misura e al tempo stesso paradigma operativo e concettuale) si esprime e vive nello spazio reale: in una dimensione effettiva e simbolica. Diventa scrittura nel campo allargato, che si manifesta anche sotto forma di installazione e performance.

Il tappeto, la cui esecuzione manuale e sensibilità di chi intesse, modifica la forma, l’identità e la traccia della scrittura a mano, è metafora visuale del processo Corpi estranei. Nel suo farsi, restituisce e mette in campo una modalità di passaggio, di scoperta, di cambiamento, dato dall’interazione con l’altro: una pratica della costruzione.

Si parte il 24 settembre con la performance Frasi nell’aria, a cura di Francesca Guerisoli ospitata nel parco di scultura Fondazione Pietro e Alberto Rossini, che coinvolgerà 15 performer in un’azione che porterà in giro le frasi composte su tre striscioni srotolandole e tirandole fuori dalla loro custodia, come parole dalle infinite potenzialità, pronte a esplodere.
Le frasi riprodotte negli striscioni diventeranno il “motivo” dell’opera manifesto: un tappeto ideato da Cesare Viel e realizzato a mano in Iran recante la scritta Corpo estraneo. Toccare un tesoro o un mistero, che entrerà a far parte della collezione del Museo Riso, Museo regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo.
Il tappeto che trasforma le frasi autografe di Cesare Viel in “traduzione” e processo artigianale, diventa nel progetto “un corpo estraneo”, il luogo simbolo della “mediazione”, dell’inclusione dell’altro, delle variabili di significato e d’uso di un oggetto narrante che si presta a diventare giaciglio, spazio di preghiera o di condivisione.

In occasione del workshop con l’artista che si terrà a Malaga il prossimo 18 e 19 ottobre, scaturirà la performance Corpi estranei/Un punto del mondo a cura di Giulia Ingarao e Maria Jesús Martínez Silvente, curatrice e direttore del corso “Técnico Auxiliar en Entornos culturales”, che sarà presentata il 19 ottobre al Centre Pompidou di Málaga. Il tappeto diventerà metaforicamente una tovaglia bianca, un terreno neutro e comune su cui i partecipanti dovranno disporre le proprie memorie sotto forma di oggetti di elezione attraverso cui raccontarsi, imbandendo come un banchetto la propria storia.
Realizzata in collaborazione con gli studenti dell’Università di Malaga e gli studenti del corso “Técnico Auxiliar en Entornos culturales”, rivolto alla formazione professionale di persone disabili come operatori specializzati in ambito museale, la performance, dando corpo e voce a soggetti spesso esclusi da ogni narrazione, è una riflessione su come si continuino a perpetrare forme di esclusione culturale, anche attraverso il dispositivo museale, un invito ad ampliare gli stessi concetti di partecipazione e di accessibilità. Gli esiti del progetto di Malaga saranno presentati negli spazi della Facultad de Bellas Artes di Malaga, dal 20 ottobre, nella mostra Cesare Viel. Corpi estranei/Un punto del mondo.
Corpo, scrittura e voce diventano nel progetto Corpi estranei di Cesare Viel strumenti di relazione con cui mettere in scena individualmente e in gruppo esperienze di vita e di perdita, nella cui ordinarietà si mantiene intatta la dimensione del mistero, dello stupore, e dell’estraneità, del non compreso che ritorna aprendo squarci imprevisti sulla realtà.
Mettersi nei panni degli altri, prendere le distanze dalla propria storia, rimettersi in gioco, guardarsi dall’esterno, porsi da spettatore o da attore, sono le differenti possibilità con cui agire ed esperire i lavori prodotti da Cesare Viel.

Tutte le azioni che compongono il progetto Corpi estranei (disegni, installazioni, tappeto, performance), confluiscono nella mostra finale, Cesare Viel. Corpi estranei/Toccare un tesoro,a cura di Elisa Fulco e Giulia Ingarao, ospitata da gennaio a marzo del 2023 negli spazi di Villa Zito delle Fondazione Sicilia.

L’idea stessa del “Corpo estraneo”, che sotto forma di imprevisto entra nell’opera e la modifica, rientra nella scelta dell’artista di dialogare con le opere della collezione di Villa Zito, come un incontro casuale ma necessario che genera improvvisi cortocircuiti, avvicinamenti e riconoscimenti.

Stanza dopo stanza, il tappeto, i collage della serie Scrivere il giardino (2020), i disegni di massi da scogliera, i disegni con frasi manoscritte della serie In un punto del mondo (2022), realizzati da Cesare Viel, entrano in relazione con i dipinti di Carlo Carrà, Renato Guttuso, Filippo De Pisis, Galileo Chini, Arturo Tosi, assecondando un’aria di famiglia che collega idealmente tra loro i diversi interventi, in un percorso circolare di rimandi in cui ritornano gli elementi visivi e concettuali della sua ricerca.

Intorno al tappeto Corpo estraneo. Toccare un tesoro, ideato da Cesare Viel e prodotto in Iran, ruota il percorso espositivo, come luogo simbolo della “mediazione”, dell’inclusione dell’altro, delle variabili di significato e d’uso di un oggetto narrante che si presta a diventare giaciglio, spazio di preghiera o di condivisione. Il primo vero “corpo estraneo”, che si manifesta attraverso la trasformazione delle frasi autografe di Cesare Viel in “traduzione” attraverso il processo artigianale della tessitura.

«Il tesoro del progetto – afferma Cesare Viel – non è tanto nel valore oggettivo, monetario, dell’oggetto, ma nell’intensità dello sguardo, nel pathos che anima la relazione con le cose, i corpi, le idee, il linguaggio. Che siano pietre, massi da scogliera, oggetti della memoria, parole e frasi scritte su striscioni o su pareti, o intessute su tappeti, sono tutte rappresentazioni del nostro rapporto con il quotidiano e con le visioni che scaturiscono dalla nostra mente immersa nel flusso continuo della realtà».

Corpo, scrittura e voce diventano strumenti di relazione con cui mettere in scena individualmente e in gruppo esperienze di vita e di perdita, nella cui ordinarietà si mantiene intatta la dimensione del mistero, dello stupore e dell’estraneità, del non compreso che ritorna aprendo squarci imprevisti sulla realtà. Mettersi nei panni degli altri, prendere le distanze dalla propria storia, rimettersi in gioco, guardarsi dall’esterno, porsi da spettatore o da attore, sono le differenti possibilità con cui agire ed esperire i lavori prodotti dall’artista.

Un progetto di sistema incentrato sull’attivazione di processi relazionali e scambio di buone prassi fra tutti gli attori coinvolti, che si è concluso con l’entrata dell’opera manifesto Corpo estraneo. Toccare un tesoro nella collezione del Museo Riso, Museo regionale d’Arte Moderna e contemporanea di Palermo.

 

Corpi estranei di Cesare Viel

Realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (X edizione, 2021), programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
Progetto promosso da | ruber.contemporanea
in partnership con | Universidad de Málaga, Centre Pompidou di Málaga, Facultad de Bellas Artes de Málaga, Museo Riso
Partner culturali e sostenitori | Fondazione Pietro e Alberto Rossini e Fondazione Sicilia
Coordinamento generale | Antonio Leone
Gestione e coordinamento workshop con studenti del corso “Técnico Auxiliar en Entornos culturales | Elisa Fulco
Mostre e performance a cura di |
Cesare Viel. Corpi estranei/Frasi nell’aria a cura di Francesca Guerisoli, Fondazione Pietro e Alberto Rossini, Briosco (MB) (24 settembre 2022)
Cesare Viel. Corpi estranei/Un punto del mondo, a cura di Giulia Ingarao e Maria Jesús Martínez Silvente, Centre Pompidou di Málaga (20 ottobre 2022)
Cesare Viel. Corpi estranei/Toccare un tesoro, a cura di Elisa Fulco e Giulia Ingarao, Villa Zito, Fondazione Sicilia, Palermo (marzo 2023).

Press Office
Ada Tullo / +39 349 2674900 / adatullo33@gmail.com
Info e contatti:
info@rubercontemporanea.it | http://rubercontemporanea.it

 

Cesare Viel. Nato a Chivasso nel 1964, a partire dagli esordi, alla fine degli anni Ottanta, la sua ricerca gravita intorno alle pratiche dell’installazione e della performance, e intreccia diverse tecniche e mezzi espressivi come il video, la fotografia, il disegno, la scrittura e l’oralità.

CESARE VIEL, ph Alberto Terrile

Nel 1997 è tra gli organizzatori del convegno, al Link di Bologna, sulle nuove ricerche artistiche italiane Come spiegare a mia madre che ciò che faccio serve a qualcosa?, i cui atti sono stati pubblicati da Charta-I libri di Zerynthia. Nel 1998 gli è stato assegnato a Bologna il Premio Francesca Alinovi, oggi Premio Alinovi Daolio. Nel 1999 ha partecipato al progetto Oreste in occasione della 48a Biennale di Venezia curata da Harald Szeemann. Dal 2000 è docente dell’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova.

Nel 2008 il Museo d’arte contemporanea Villa Croce di Genova gli ha dedicato la personale Cesare Viel. Mi gioco fino in fondo. Performance e installazioni, che ripercorre la produzione dell’artista dall’inizio degli anni Novanta. Nel 2019 al PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano, viene allestita la personale antologica Cesare Viel. Più nessuno da nessuna parte, con catalogo curato da Diego Sileo e pubblicato da Silvana Editoriale. https://cesareviel.net/

 

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